mercoledì 15 giugno 2016

Ma cosa andrai a fare?

(Articolo pubblicato qui)

Nelle settimane precedenti la partenza per il Libano, ogni santo giorno, mi toccava rispondere alla domanda di rito: "Ma cosa andrai a fare?".
Io, preparatissima, partivo snocciolando diligentemente la lunga lista di attività, obiettivi, aspettative (blablabla); tutto razionalmente impacchettato, archiviato e pronto all'uso.
Avanti veloce alla fine di maggio 2016, fanno quasi tre settimane che vivo nel campo profughi di Tel Abbas e quando mi viene posta la domanda: "Ma cosa fai tutto il giorno?" ho un'unica risposta plausibile: IMPARO!
Imparo prima di tutto cosa vuol dire nonviolenza, nell'epicentro di tutto questo dolore provocato dalla guerra, noi siamo il loro sorriso e loro il nostro.
"Siamo tutti parte dello stesso respiro" è un detto mediorientale molto popolare, ma solo in questi giorni sono riuscita a comprenderne il vero significato, abbandonando le aspettative che si trasformano in pregiudizi, dando un calcio al mio piedistallo da occidentale e accogliendo con curiosità quell'avventura che è la conoscenza reciproca.
Ecco, quello che faccio ogni giorno: in un posto che sembra parlare solo di morte, imparo la vita, il rispetto, la generosità disinteressata, l'apertura verso l'altro, la semplicità, il coraggio della speranza, la gratitudine...
Ed e' solo l'inizio!
P.

Nessun commento:

Posta un commento