sabato 7 luglio 2012

Joan Baez

Lo so, è il principe dei cliché, ma ormai ne sono sicura: non appartengo a quest'epoca. Sono un'anima del '900 che si è ben adattata al XXI secolo.

è anche per questo che devo dire grazie a Joan Baez. Martedì sera, il suo concerto, mi ha regalato un'esperienza unica e le devo dire grazie: per avermi fato emozionare di emozioni sincere, generate da suoni genuini, da parole di poesia.
I suoi testi e la sua grazia mi aperto gli occhi sulla bellezza del mondo, pur permettendomi ad andare a fondo della mostruosità inumana di cui l'uomo è capace, osservando con occhi che rimangono comunque positivi, umani. 
L'umanità del guardare la luna bella (come l'ha definita lei) sopra di noi, godere delle stelle che ci hanno fatto compagnia durante queste due ore di poesia pura. 
Joan è un essere straordinario quasi soprannaturale: eterea, pur con i piedi sempre ancorati nella realtà degli occhi e nella vita delle persone.
L'umiltà di una donna dal fascino planetario che saluta e ringrazia (per nome e cognome) la sua assistente, l'autista del bus, gli addetti al suono e alle luci.
Per un attimo ho rimpianto di non essere nata nel 53 invece che nell'83, ma alla fine sono orgogliosa di vivere il mio tempo. Non sara un periodo di cambiamenti epocali (sicuramente non positivi), ma è il periodo che mi è dato da vivere ed è epocale per me e coloro che vivono queste esperienze insieme a me.

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