mercoledì 6 aprile 2016

Buon viaggio lettera mia

Ieri ho scritto una lettera.
Sì, ho scritto una lettera. Nel 2016.
Dico una lettera vera, non una mail, proprio di quelle "carta e penna".

Mi ha fatto ripensare al periodo elementari/medie in cui gli amici di penna andavano di moda, o almeno, io ne avevo un paio: Noemi, dei dintorni di Perugia, ci siamo scritte per anni... Ci siamo anche incontrate un paio di volte!
E poi c'era una ragazza di Antananarivo, Madagascar, con cui ci si scriveva per esercitare l'inglese...il suo nome non mi viene proprio in mente!

Mi piaceva scrivere lettere: ritagliarmi un momento di tempo per rileggere la missiva ricevuta, scegliere con cura la carta, il colore dell'inchiostro e poi scrivere, rispondere alla solita domanda "come stai?" e lasciarsi prendere dai racconti delle roboanti avventure della me undicenne :)
Mi manca riceverle, le lettere. Mi manca buttare l'occhio pieno di speranza nella cassetta e scorgere una busta colorata insieme alle bollette e alla pubblicità della coop, correre di sopra a prendere le chiavi e di nuovo a razzo a recuperare quel prezioso messaggio.

Oggi abbiamo i cellulari, le e-mail sempre ed ovunque, what's app e i messaggi vocali, ma ci sono sentimenti, quelli che ti viene da dire solo occhi negli occhi, che si possono esprimere soltanto con la danza dell'inchiostro sulla carta. Perché dare forma alle emozioni attraverso la mia calligrafia è una vera e propria dichiarazione d'amore.
La vera ricchezza dei nostri giorni è il tempo e le lettere ne richiedono molto: una bella lettera non si butta giù di sfuggita e una volta conclusa non è immediatamente a disposizione del destinatario.
È questo il tempo più bello: il tempo dell'attesa, l'anticipazione che accompagna il viaggio di un semplice foglio di carta là, dove lo si attende.

Buon viaggio lettera mia, a te ho affidato alcuni dei miei sogni, so che mi posso fidare di chi li riceverà.




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